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Le priorità d’investimento nell’hospitality

Le priorità d’investimento nell’hospitality

Le priorità d’investimento nell’hospitality

Nel primo trimestre 2023, l’hospitality risulta la terza asset class in termini di volumi di investimenti nel nostro Paese, grazie alla forte ripresa dei flussi turistici e del trend positivo di Adr e RevPar. E’ emerso nel corso di 196+forum Milan, l’evento dedicato alle nuove forme di architettura e design nell’hospitality organizzato da PKF hospitality group.

Le location degli investimenti
Milano, Roma, Firenze e Venezia
si confermano le big four location del turismo italiano e parallelamente emergono, come nuove destinazioni, Napoli, Bologna, Bari e Torino, con crescente interesse da parte di investitori, management company e grandi brand.
Gli investimenti nel settore dell’ospitalità italiana nel 2022 sono stati di circa 1,5 miliardi di euro, emerge dallo studio che WCG ha condotto in partnership con PKF hospitality group, mentre il patrimonio immobiliare è stato di circa 116,3 miliardi di euro, con un riallineamento ai valori immobiliari pre-Covid.

Il sondaggio
Per esplorare quali sono le priorità dei viaggiatori, WCG-World Capital Group ha condotto un sondaggio, in collaborazione con Nomisma e PKF hospitality group, ed è emerso che il wi-fi gratuito e veloce, il parcheggio e il servizio di ristorazione sono sempre in cima alla lista, quando si viaggia per piacere. Il wi-fi gratuito e veloce è un must anche per chi viaggia per lavoro, insieme alle aree di lavoro intelligenti e ai collegamenti con l’aeroporto e i treni.
Sia i viaggiatori d’affari che quelli di piacere sono molto interessati a vivere esperienze all’interno o all’esterno dell’hotel e vogliono essere connessi alle tradizioni locali e allo stile di vita italiano.
Per quanto riguarda le previsioni di investimento dei direttori d’albergo in Italia, riflettono il cambio di pelle dell’industria alberghiera italiana. Il 45% dei direttori d’albergo ha in programma di migliorare l’efficienza energetica dei propri hotel, mentre il 23% lo ha già fatto. Il 39% di loro migliorerà anche la digitalizzazione dei propri hotel e il 37% ha in programma di rinnovare le strutture. Sulle tariffe, il 52% dei rispondenti tra i direttori d’hotel prevede di aumentare l’Adr tra il 5 e il 15%.
Un altro elemento economico emerso nel corso del forum è che il valore non deve più essere espresso considerando solo i metri quadri, ma deve essere correlato all’efficienza della gestione stessa.

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Fonte: guidaviaggi.it