Cerca
Close this search box.

A Milano apre un hotel dove sembra di stare negli anni Settanta

A Milano apre un hotel dove sembra di stare negli anni Settanta

Il marchio Max Brown sbarca in Italia senza scommettere – come nel suo DNA – sul lusso o sulla ristorazione d’albergo. Gli oggetti della vecchia struttura riprendono vita per un soggiorno accessibile

A 10 minuti a piedi dal Duomo di Milano, alla fine di dicembre 2023 aprirà un nuovo hotel della catena internazionale Max Brown, che fa parte del gruppo di ospitalità Sircle Collection con strutture in diverse parti del mondo. Quella di Milano (le prenotazioni sono attive dal 27 dicembre 2023) sarà la prima in Italia e la quinta del mondo dopo Vienna, Amsterdam (dove gli indirizzi sono due e dove ha sede la compagnia), Berlino, Düsseldorf con Atene in arrivo.

Dal vecchio hotel al nuovo indirizzo vintage
I tratti distintivi della nuova struttura che si svilupperà a Via Lentasio 3, al posto del vecchio Hotel Ascot, sono il look Anni ’70 con un design ben riconoscibile e adatto a un pubblico trasversale, i prezzi che rientrano in una fascia relativamente abbordabile (con camere a partire dai 150/200€) e l’attenzione per dettagli dallo spirito casalingo, come la presenza di letti molto comodi, quella della musica in ogni stanza grazie a un giradischi e l’organizzazione di eventi musicali con musicisti locali, infine la presenza di un bar aperto tutto il giorno, con particolare rilevanza a cocktail e caffè.

Max Brown. Delivery in camera e city guide
In controtendenza con l’attuale moda di spingere sulla ristorazione negli hotel (spesso con risultati ambigui quando non catastrofici) Max Brown metterà all’opera a Milano Missori, questo il nome del nuovo spazio, un caffè all-day che sarà anche spazio di incontro. Qui si potrà fare una colazione espressa o fermarsi durante la giornata. Nelle location ad oggi attive, il marchio propone ristorazione con un’attività solo a Vienna, il più grande outlet Max Brown, mentre negli altri indirizzi incoraggia i suoi ospiti a visitare uno dei ristoranti raccomandati nella “city guide” dell’albergo, oppure a scegliere il cibo migliore per fare un delivery in camera.

Dall’hotel accessibile Anni ’70 alla Torre Velasca con le suite extralusso
Il fil rouge della nuova apertura sarà, come negli altri Max Brown, l’attenzione all’atmosfera degli anni ’70. Per l’apertura italiana, curata dal designer Saar Zafrir, questo è stato possibile anche riutilizzando materiali del vecchio hotel, poi restaurati e puntando su oggetti vintage, come telefoni, giradischi e bollitori colorati presenti in tutte le stanze, dalle più piccole a quelle più grandi. Uno stile minimale ma personalizzato che permette di godersi un soggiorno senza sfarzi ma con tutti gli accessori al posto giusto. Sempre alla stessa proprietà (ma con marchio diverso) è attribuito un altro progetto di alto calibro: la costruzione di 72 penthouse lussuose nella Torre Velasca, con terrazza esterna, spa e palestra, nonché un club privato, The Clover, già presente a Barcellona e in arrivo anche ad Amsterdam e Vienna. Fine dei lavori? Per l’imponente lavoro è prevista nel 2024.

Fonte: milanotoday

Autore:

Stefano Regine
Direttore di “Hospitality Business Magazine” e HBConsortium.com
Consulente ed esperto in nuove tecnologie applicate al settore alberghiero ed extra-alberghiero nazionale