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Come offrire un servizio senza glutine perfetto

Come offrire un servizio senza glutine perfetto

Come offrire un servizio senza glutine perfetto: gli errori più frequenti e consigli utili per evitarli

Si può offrire un servizio senza glutine perfetto? I ristoratori, i gestori di locali e di strutture ricettive possono davvero garantire prodotti sicuri e idonei per il cliente celiaco? La risposta in entrambi i casi è sì, purché si rispettino alcune importanti accortezze e precauzioni, che sono possibili solo attraverso una corretta formazione e informazione in materia di celiachia. Sì, perché è sempre bene ricordare che la dieta gluten free non è una moda, bensì l’unica terapia possibile che queste persone hanno per restare in salute.

Ecco perché l’Associazione Italiana Celiachia, il punto di riferimento per il cliente-paziente celiaco in Italia – porta avanti il Programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine da oltre 20 anni; uno strumento indispensabile per sensibilizzare e formare le attività ricettive e di ristorazione sparse sul territorio nazionale in merito alla somministrazione di prodotti gluten free, al fine di

Ma in cosa consiste la formazione proposta da AIC per le attività aderenti al Network AFC? Andiamo per gradi e, per prima cosa, vediamo quali sono gli errori più comuni e come evitarli.

Il primo tra gli errori più frequenti, è senza dubbio la contaminazione accidentale, come nel caso delle briciole presenti sul tagliere o altri utensili, che possono finire su un piatto destinato al celiaco. Tuttavia, quello più classico che avviene durante il servizio è lo scambio di piatti; un fenomeno che può sembrare surreale se si considera l’attenzione che normalmente viene dedicata alla selezione delle materie prime e alla preparazione accurata lungo tutta la filiera, che purtroppo viene banalmente vanificata con più frequenza di quanto si immagini, e che rappresenta un grave pericolo per la salute del cliente celiaco.

In questo caso, quindi, appare evidente l’importanza di una corretta comunicazione tra la sala e la cucina, attraverso l’utilizzo dichiari segni distintivi. I locali e le attività che scelgono di aderire al Programma AFC – Alimentazione Fuori Casa senza glutine, infatti, imparano come evidenziare la pietanza senza glutine attraverso un segno distintivo obbligatorio. Non si tratta semplicemente di adottare un simbolo come una fogliolina di basilico o un piatto di diverso colore per identificare i prodotti destinati a regimi dietetici specifici, ma di informare al riguardo anche i clienti stessi.

Questo semplice sistema garantisce un doppio controllo, in cui la presenza di questo segno distintivo viene verificata sia dal personale di sala durante la consegna del piatto, ma anche dal cliente celiaco stesso, che può così essere sicuro dell’idoneità di ciò che andrà a mangiare e quindi anche vivere con maggiore serenità il momento del pasto.

La comunicazione, quindi, è un fattore cruciale nel servizio senza glutine e un aspetto fondamentale su cui si basa la formazione del Programma AFC. Una comunicazione che non riguarda solo il personale del locale o della struttura ricettiva, ma anche il rapporto con il cliente stesso, che non deve mai sentirsi “diverso” o “escluso”. Spesso, infatti, può accadere che, chi si trova a servire un cliente celiaco senza aver ricevuto un’adeguata formazione, utilizzi un linguaggio inadeguato, mettendolo pubblicamente in difficoltà e generando stress e frustrazione. Aderire al Network AFC consente quindi a tutto il personale di sapere sempre come comportarsi, anche sotto il profilo di un linguaggio rispettoso e riservato della privacy, ad esempio evitando di chiedere “chi è il celiaco”, ma solo “per chi è necessario il servizio senza glutine”, in modo da non diffondere informazioni sensibili non richieste. 

Un altro errore che si osserva frequentemente è la classica risposta incerta: il personale che assiste un cliente celiaco deve essere sempre correttamente addestrato e mostrarsi sicuro di ciò che afferma. Chi soffre di questa patologia, quando chiede se un determinato piatto è sicuro e idoneo alle sue esigenze, non deve avvertire la minima esitazione o incertezza nelle parole del cameriere, o l’effetto potrà rivelarsi devastante. Questo perché il cliente con esigenze alimentari specifiche si aspetta che il personale di sala sia competente e preparato, per cui una risposta sommaria o imprecisa mina immediatamente la fiducia verso il locale o la struttura stessa.

È fondamentale quindi assicurare che tutto il personale sia adeguatamente informato su come accogliere il cliente celiaco: non necessariamente tutto lo staff deve essere preparato per gestire le esigenze di questi clienti, ma è necessario che indirizzi con precisione e fermezza al personale dedicato al servizio senza glutine. Solo attraverso una specifica formazione per la somministrazione di cibo e bevande gluten free, tutto il personale potrà essere consapevole di cosa significa celiachia e gestione del cliente celiaco. Il personale appositamente formato sarà poi in grado di offrire risposte chiare, precise e sicure, evitando di creare ansia o confusione con risposte approssimative.

I vantaggi di aderire al Network AFC di AIC non finiscono qui: oltre alla formazione dedicata e ai controlli periodici da parte di personale qualificato AIC, godono anche di numerose opportunità di crescita, visibilità e fidelizzazione. Gli strumenti messi a disposizione da AIC (la prima e unica Guida italiana alla ristorazione senza glutine, cartacea e digitale, il sito celiachia.it, l’App AIC Mobile, il passaparola, ecc.) offrono un grande ritorno d’immagine all’interno della numerosa comunità celiaca e dei loro parenti e amici, che non tarderanno a prendere come punto di riferimento i locali che offrono servizi sicuri e affidabili, favorendo quindi la fidelizzazione e la crescita del business.

Per approfondire e aderire al programma AFC dell’Associazione Italiana Celiachia segui questo link.