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Stop alle previsioni meteo che fanno terrorismo e danneggiano il turismo

Stop alle previsioni meteo che fanno terrorismo e danneggiano il turismo

A sollevare la questione è stato il Comune di Riccione negli scorsi giorni, ma anche in Trentino è tema di confronto ciclico. Asat: “Il problema sono alcune App che forniscono un servizio di gestione talvolta poco trasparente. Puntiamo sull’informazione e sulla formazione dei potenziali ospiti”

Un grido di dolore è arrivato da Riccione ma quello del “meteo terrorismo” è un argomento di confronto anche in Trentino. “È una battaglia complessa e difficile”, spiega Davide Cardella, direttore di Asat-Associazione albergatori ed imprese turistiche della Provincia di Trento. “Sono soprattutto le App a creare più di un problema. Servirebbe una regolamentazione a livello nazionale, un intervento che chiediamo da una decina di anni, ma non è semplice, mentre qui ci muoviamo con le realtà di settore per aumentare l’affidabilità delle previsioni”.
È una dinamica soprattutto italiana, “un mercato molto sensibile alle previsioni meteo, gli ospiti stranieri non si vincolano così tanto nella decisione di prenotare una vacanza“. Nell’epoca del last minute, i potenziali turisti consultano le App, vedono una previsione di forte maltempo e disdicono le prenotazioni oppure non programmano proprio il week end. Poi l’annuncio di temporali si risolve in qualche ora di pioggia o in una giornata assolata.
“Qui – evidenzia Cardella – abbiamo interlocuzioni con MeteoTrentino, le comunicazioni sono oggettive e attendibili. Se il meteorologo fa il suo lavoro con professionalità e con la più alta precisione possibile, il problema sono alcune App che forniscono un servizio di gestione talvolta poco trasparente. Viene inserito il simbolo della pioggia e si aumenta l’incertezza della previsione che poi viene aggiornata e così diventa più alto il numero degli accessi per restare aggiornati: i banner pubblicitari diventano più appetibili”.
La richiesta, ribadita dall’amministrazione di Riccione è quello di rivedere il sistema di assegnazione delle icone. “Ma è una strada difficile – aggiunge il direttore di Asat – questa situazione crea sicuramente dei problemi, il business dell’allarmismo delle App del meteo produce giocoforza degli effetti. Spesso, per esempio, viene inserita una nuvola complessiva sul Trentino, ma un territorio montano presenta molte variabili”.
È un periodo complesso e tra le tante sfide si inseriscono la siccità e la necessità di dover rimediare alle notizie allarmistiche che si sono diffuse in Germania, con particolare riferimento al lago di Garda, e le previsioni meteo che incidono sulle prenotazioni. “Lavoriamo molto sulla comunicazione e sulla sensibilizzazione, anche culturale. Negli anni scorsi, abbiamo sviluppato una campagna ad hoc nei rifugi sull’avere sempre una corretta attrezzatura e abbigliamento adatto per saper gestire le situazioni. È importante un’attrezzatura adeguata, informarsi per quanto possibile direttamente e l’invito, nel caso del meteo, a usare App e piattaforme dettagliate e che indicano anche le probabilità di un evento temporalesco”, conclude Cardella.


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Fonte: ildolomiti.it